IL DECALOGO DEL GENITORE

  1. Avviate vostro figlio all'attività motoria per i ben noti vantaggi psicofisici: il bambino deve poter scegliere, sperimentare, cambiare gli sport che desidera. Non obbligatelo a fare uno sport contro voglia e consentitegli di provare differenti attività.
  2. L'istruttore deve proporre il divertimento, il miglioramento psicofisico e l'educazione come obiettivo finale e non la vittoria, che crea tensione e stress.
  3. Nella scelta di uno sport valutate anche l'ambiente ove si svolge lo sport che deve essere igienicamente a norma, con assistenza vicina in caso di infortunio, con a disposizione un telefono in caso di urgenza, senza pressioni agonistiche esagerate o selettive, senza pressioni farmacologiche.
  4. Per evitare il rischio di esercizi sbagliati o che arrecano sovraccarico delle strutture in crescita o creano problemi psicologici verificate che vostro figlio sia allenato da personale qualificato e adatto a quella fascia d'età.
  5. Pretendete che il vostro bambino venga trattato con rispetto. Non è raro sentire l'allenatore che urla o ordina degli esercizi pesanti per punizione. Ma purtoppo non è neanche raro osservare un genitore che sgrida il proprio figlio, invece di incoraggiarlo e fornire semmai il suggerimento tecnico giusto per migliorare e sdrammatizzare l'eventuale errore.
  6. Seppur pieno di energie, ricordatevi che vostro figlio ha il sacrosanto diritto di riposarsi. Lo studio, le varie attività correlate (vedi lezioni di musica o di lingue straniere) la malattia, la crescita richiedono dei carichi di attività motoria diversi a seconda dei periodi, nonchè le giuste pause. Gli allenamenti troppo frequenti vanno ridotti e i riposi non devo essere ripresi come una colpa.
  7. La competizione deve essere vissuta solo dai bambini che la desiderano e che siano in perfette condizioni psicofisiche. Senza pressioni esterne, con il rispetto della gradualità della qualità e della quantità del carico di lavoro, osservando il tempo giusto di guarigione e riabilitazione dei traumi.
  8. Accertatevi che vostro figlio si alleni e competa con giovani di pari capacità. Vostro figlio si potrà divertire serenamente solo se inserito in gruppi omogenei per età cronologica, ma anche per età ossea o maturità puberale.
  9. Diritto di pari opportunità. Tutti i bambini devono poter giocare, senza fare panchina, senza tenere conto del risultato agonistico, che sarà ricercato più avanti nel tempo.
  10. Ricordatevi che vostro figlio ha anche il diritto di non essere un campione. Sta praticando sport per i vantaggi che arreca e per divertirsi. Solo uno su quarantamila potrà diventare nella vita futura un professionista.