- Avviate vostro figlio all'attività motoria per i ben noti vantaggi psicofisici: il bambino deve poter scegliere, sperimentare, cambiare gli sport che desidera. Non obbligatelo a fare uno sport contro voglia e consentitegli di provare differenti attività.
- L'istruttore deve proporre il divertimento, il miglioramento psicofisico e l'educazione come obiettivo finale e non la vittoria, che crea tensione e stress.
- Nella scelta di uno sport valutate anche l'ambiente ove si svolge lo sport che deve essere igienicamente a norma, con assistenza vicina in caso di infortunio, con a disposizione un telefono in caso di urgenza, senza pressioni agonistiche esagerate o selettive, senza pressioni farmacologiche.
- Per evitare il rischio di esercizi sbagliati o che arrecano sovraccarico delle strutture in crescita o creano problemi psicologici verificate che vostro figlio sia allenato da personale qualificato e adatto a quella fascia d'età.
- Pretendete che il vostro bambino venga trattato con rispetto. Non è raro sentire l'allenatore che urla o ordina degli esercizi pesanti per punizione. Ma purtoppo non è neanche raro osservare un genitore che sgrida il proprio figlio, invece di incoraggiarlo e fornire semmai il suggerimento tecnico giusto per migliorare e sdrammatizzare l'eventuale errore.
- Seppur pieno di energie, ricordatevi che vostro figlio ha il sacrosanto diritto di riposarsi. Lo studio, le varie attività correlate (vedi lezioni di musica o di lingue straniere) la malattia, la crescita richiedono dei carichi di attività motoria diversi a seconda dei periodi, nonchè le giuste pause. Gli allenamenti troppo frequenti vanno ridotti e i riposi non devo essere ripresi come una colpa.
- La competizione deve essere vissuta solo dai bambini che la desiderano e che siano in perfette condizioni psicofisiche. Senza pressioni esterne, con il rispetto della gradualità della qualità e della quantità del carico di lavoro, osservando il tempo giusto di guarigione e riabilitazione dei traumi.
- Accertatevi che vostro figlio si alleni e competa con giovani di pari capacità. Vostro figlio si potrà divertire serenamente solo se inserito in gruppi omogenei per età cronologica, ma anche per età ossea o maturità puberale.
- Diritto di pari opportunità. Tutti i bambini devono poter giocare, senza fare panchina, senza tenere conto del risultato agonistico, che sarà ricercato più avanti nel tempo.
- Ricordatevi che vostro figlio ha anche il diritto di non essere un campione. Sta praticando sport per i vantaggi che arreca e per divertirsi. Solo uno su quarantamila potrà diventare nella vita futura un professionista.